Dopo diverse richieste negate da parte del Liceo Sabin, Nina Rosa Sorrentino non sosterrà l’esame perché down.
Si chiama Nina Rosa Sorrentino la ragazza di 19 anni che desidera sostenere l’esame di maturità come tutti i suoi compagni. Uno dei traguardi più importanti nella vita di un adolescente, strappato via per la semplice “colpa” di essere down. “L’esame per lei sarebbe troppo stressante”, afferma il Liceo Sabin.
Ma la famiglia di Nina non si è fermata davanti a questa imposizione scolastica, priva di ogni diritto. La studentessa di 19 anni è stata costretta a lasciare gli studi del liceo bolognese, 3 mesi prima della fine dell’anno scolastico. I genitori denunciato al Corriere della Sera: “Il futuro di nostra figlia ora è in sospeso, ma per lei vogliamo puntare al massimo delle sue possibilità. È un suo diritto”.
Una richiesta negata
Fin dall’inizio del triennio, Alessandro e Francesca – i genitori di Nina Rosa – hanno chiesto all’istituto di modificare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, per passare da un programma differenziato che rilascia solo un attestato con le competenze acquisite, ad uno personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione all’esame di Maturità.
Sebbene le richieste siano state numerose, la scuola non ha voluto cedere di un millimetro, negando alla 19enne il proprio diritto. La famiglia così, ha deciso di ritirare la ragazza dalla scuola per riprovare l’anno prossimo a raggiungere il proprio obiettivo. “Ci dissero che il percorso si poteva modificare in qualsiasi momento, ma le cose sono andate diversamente”, dichiara la coppia.
“Il perché è quello che ci tormenta”, affermano i genitori di Nina. “Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci. Cercheremo un’altra scuola da settembre disposta a sostenere nostra figlia in una programmazione personalizzata verso l’esame di Maturità. Per noi è importante che su queste tematiche si faccia un passo avanti, non solo per Nina, ma per tutta la società”.